Post statici vs video e sondaggi: cosa fa più engagement sui social

16 Ottobre 2023

Quando si prepara un piano editoriale per i canali social di un brand o di un’azienda, si definiscono anche gli obiettivi che devono avere i singoli post. I più comuni, nonché i principali, sono sostanzialmente i seguenti: brand awareness, vendita ed engagement.

Con il primo si punta a dare riconoscibilità al marchio e ad aumentarne la conoscenza verso il pubblico attraverso post che parlano di valori, di storia, di mission aziendali; con il secondo invece lo scopo è quello di invogliare gli utenti ad acquistare un prodotto o un servizio; con il terzo infine si punta all’interazione, alla partecipazione e al coinvolgimento degli utenti.

Proprio su questo tipo di obiettivo vogliamo soffermarci e parlare in questo articolo di quali contenuti funzionano meglio sui social per creare engagement.

Come creare engagement: post statici o video e sondaggi

Le evoluzioni nel mondo dei social sono all’ordine del giorno, così come i nuovi trend e i cambi. Ciò che oggi va di più non è così scontato che tra qualche mese sia ancora l’opzione migliore per creare interazione con il pubblico di riferimento.

Una prova a conferma di questa teoria, arriva proprio dalla distinzione tra post statici (per esempio foto, infografiche, meme e screenshot) e post dinamici (come video, quiz e brevi sondaggi).

L’esplosione di TikTok e l’avvento dei reels, stiamo parlando del periodo coinciso con la pandemia e con il lockdown (metà del 2020 più o meno) ha dato una forte accelerata ai post che presentavano come visual un video breve, ovvero un elemento dinamico in grado di toccare con immediatezza e maggiore profondità gli utenti rispetto ad un post con un’immagine.

Chi si trovava dall’altra parte dello schermo a vedere si sentiva da subito più coinvolto e spinto a interagire con la pagina del brand mettendo magari like o commentando o condividendo quello stesso contenuto sul proprio profilo.

I post statici infatti non catturano così l’attenzione del pubblico e faticano maggiormente a creare l’interazione diretta dell’utente. Di contro però, dobbiamo ammettere che le immagini, pur essendo statiche, sono comunque fondamentali per i social media tanto quanto gli hashtag e il pulsante “mi piace”: ricordiamoci infatti che per anni, da quando i social sono entrati a far parte della comunicazione quotidiana globale di privati e aziende, le foto hanno comunque rappresentato una rivoluzione e un nuovo modo di dialogare tra brand e pubblico.

Il 2023 come tappa del ritorno dei post statici

Se video, quiz e sondaggi sono più engaging (coinvolgenti), non significa necessariamente che i post statici debbano essere per forza noiosi. I meme, cioè delle immagini molto spesso accompagnate da copy dal tono ironico e sarcastico per esempio, sono spunti di comunicazione davvero divertenti che, non solo piacciono molto al pubblico, ma sono anche estremamente virali e utili nella comunicazione del brand.

Accanto ai meme, possiamo inserire nella tipologia di contenuti statici anche i caroselli, cioè una serie di immagini una dietro l’altra (si può arrivare fino a dieci) che descrive una situazione o un tema specifico, e i grafici: anche queste due forme si rivelano alquanto dirette e coinvolgenti specialmente in ottica di storytelling e funzione educativa del pubblico. I carousel, proprio grazie al formato che simboleggia lo scorrere delle pagine di un libro da sinistra a destra, sono uno strumento alquanto engaging per gli utenti.

Come scegliere la soluzione migliore

Potrebbe essere un’annosa questione: puntare di più sui contenuti più dinamici come video, quiz e sondaggi o su quelli più statici come foto, meme, screenshot e infografiche per avere un maggiore engagement con gli utenti?

Come spesso avviene in questi casi, la risposta, secondo gli esperti di social media e digital marketing, sta nel mezzo, ovvero nel preparare strategie editoriali che includano le due tipologie di contenuti. Entrambi infatti sono fondamentali per il successo di un brand o di un’azienda che comunica sui social.

Analizzare a posteriori i risultati ottenuti dai singoli post sarà poi dovere del social media manager per capire quali contenuti utilizzare successivamente e in quali contesti.

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