Il mercato della programmazione web offre sicuramente opportunità professionali importanti: tra queste ci sono sicuramente quelle per chi si occupa di Java, il codice di programmazione più diffuso, nonché il più usato nel mondo del lavoro per lo sviluppo web, mobile e software.
In questo articolo vogliamo raccontarti la storia di questo linguaggio, con un focus particolare sulle origini e sul nome.
Cos’è Java
Come già accennato sopra, Java è il codice di programmazione più diffuso e utilizzato, che si può adattare a qualsiasi sistema e che è stato pensato per essere alla portata di tutti.
A livello di struttura, si tratta di un linguaggio di programmazione object oriented basato su classi, oggetti e metodi.
Java ha una sintassi simile ai predecessori C e C++ ma ancora più semplice proprio perché ha deciso di rimuovere proprio i costrutti più pericolosi derivati da questi due linguaggi.
È indipendente dalla piattaforma e quindi compatibile con piattaforme differenti, oltre ad essere supportato dai principali browser web. Per questo è ideale e adatto per differenti usi.
Le origini di Java
Nei primi anni Novanta, in particolare nel 1992, un team di esperti sviluppatori, capitanato da James Gosling, creò un nuovo codice di programmazione, prodotto dall’azienda informatica Sun Microsystems.
Questo codice, inizialmente chiamato Oak, “quercia” in italiano, poco dopo cambiò nome, visto che in programmazione esisteva già un linguaggio con tale naming. Da lì, prendendo spunto da una varietà di caffè indonesiana chiamata Java, nacque quello che oggi sappiamo essere il linguaggio più usato.
Per agevolare l’utilizzo di Java anche ai tradizionali programmatori dell’epoca abituati con altri linguaggi (per esempio C++), Gosling e i suoi collaboratori cercarono di rendere la programmazione più accessibile al maggior numero di developer, mantenendo la stessa struttura di C++ ed eliminando così tutte quelle parti più complesse e non assolutamente necessarie che, tra l’altro, sono più soggette a problemi ed errori.
Inizialmente Sun Microsystems decise di utilizzare Java solo per la creazione di applicazioni complesse per piccoli dispositivi elettronici, ma nel 1993, in seguito all’esplosione di Internet, il nuovo linguaggio iniziò a prendere sempre più piede a tal punto che la Netscape Corporation diede l’annuncio di dotare il suo browser della Java Virtual Machine, segnando così una sorta di rivoluzione. Da quel momento, grazie agli applet (programmi progettati per essere eseguiti all’interno di programmi-contenitori), le pagine web diventarono interattive a livello client permettendo così alle applicazioni di essere eseguite direttamente sulla macchina dell’utente web e non su un server remoto.
In questo modo gli utenti iniziarono a utilizzare i giochi direttamente dal web e a fruire di chat dinamiche e interattive.
L’annuncio ufficiale di Java fu dato a SunWorld il 23 maggio 1995, mentre nel 1996 venne pubblicata la prima edizione del documento The Java Language Specification (JLS) in cui si sancì Java come un vero linguaggio di programmazione che ha subito nel corso degli anni una serie di modifiche e integrazioni portando a versioni sempre più complete e aggiornate, come l’attuale Java SE 19 Edition.
Java: il caffè dietro a questo nome
Come già anticipato nel paragrafo precedente, il primo nome di questo linguaggio fu Oak, ovvero “quercia”, ispirato proprio dalla pianta situata fuori dall’ufficio in cui Gosling e gli altri sviluppatori lavoravano. Scoperta in realtà l’esistenza di un linguaggio con questo naming, il team di programmatori si lasciò guidare, nella scelta del nome, dal caffè che bevevano durante le ore di lavoro. Java infatti è una tipologia di caffè dell’omonima isola indonesiana.
Non solo, legate a questa speciale bevanda ci sono anche altri due elementi:
- “0xCAFEBABE”, cioè il magic number identificativo di un file di bytecode ottenuto dalla compilazione di un file Java, dove “babe” vuol dire “razza”
- il logo, rappresentato da una tazzina di caffè
Secondo una leggenda metropolitana, pare inoltre che il naming Java sia anche un ironico acronimo inventato da Gosling e i suoi collaboratori, che significa “Just Another Vacuum Acronym” (tradotto “Soltanto un Altro Vuoto Acronimo”) visto l’elevato numero di abbreviazioni utilizzate in informatica.
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