5 motivi per cui sempre più persone si affidano a Interior Designer per arredare casa

28 Giugno 2021

Estro e fantasia, tecnica e competenza, la precisione di un architetto e la vena creativa di un artigiano per un professionista qualificato e con conoscenze avanzate: oggi chi è interior designer racchiude e unisce nella propria figura questo mix di caratteristiche offrendo così un modo innovativo di arredare gli spazi interni.

Questa nuova figura professionale infatti, sempre più ricercata, studia e organizza a misura di persona gli ambienti di abitazioni private e di immobili commerciali e professionali da un punto di vista funzionale ed estetico partendo dalle esigenze del cliente. L’ultimo periodo, a causa della pandemia e del lockdown, è stato condizionato da convivenze forzate all’interno di spazi anche molto ristretti per cui potersi affidare alla consulenza di interior designer qualificati per organizzare al meglio i vari ambienti può ancora di più fare la differenza per vivere (e lavorare) meglio.

Chi si occupa di interior design infatti progetta l’arredamento ideale di una casa (ma anche di un ufficio, di un negozio, di un albergo) tenendo in considerazione tutti gli aspetti fondamentali al fine di sfruttarne al massimo la funzionalità senza tralasciare lo stile. Una casa studiata e progettata da un interior designer ha un valore economico molto più alto, anche in ottica di una futura rivendita. La stessa cosa vale anche nel settore commerciale: per esempio un bed & breakfast arredato con competenza e stile ha sicuramente più appeal e la possibilità di essere commercializzato con più frequenza, magari a prezzi maggiori rispetto ad altre location in cui non è stato richiesto l’intervento di un professionista.

Chi è interior designer deve avere competenze dal punto di vista tecnico di materiali, colori, tessuti e altro ancora, proprio come un architetto, ma allo stesso tempo deve essere esperto di design e conoscerne la storia per poter abbinare in modo creativo stile e innovazione. Lavora per arredare, ristrutturare, decorare gli spazi interni della casa per renderli funzionali, accoglienti e piacevoli.

Quali sono dunque i motivi per cui affidare l’arredamento di casa a un interior designer può davvero fare la differenza? Ce ne sono almeno 5 per cui è bene affidarsi a un professionista per lavorare allo studio di un arredamento di interni.

1. L’interior designer ha competenze di acustica

L’isolamento acustico è un aspetto molto importante, ancora di più da quando lo smart working è diventata una modalità di lavoro ampiamente diffusa. Ci sono diverse soluzioni per insonorizzare gli ambienti a cui si può ricorrere attraverso:
❖ interventi di muratura (come la realizzazione di un tramezzo per creare una sorta di doppia parete);
❖ applicazione di pannelli ed elementi fonoassorbenti in legno, sughero o tessuti (come la tappezzeria) da applicare alle pareti;
❖ installazione di specifici infissi in legno, alluminio o pvc;
❖ utilizzo di mobili e complementi d’arredo (librerie, armadi, quadri, ecc.) posizionati in punti strategici per coprire i rumori esterni

2. L’interior designer ha competenze di illuminazione e illuminotecnica

È un tema fondamentale che va studiato nei minimi dettagli fin dalla progettazione dello spazio per sfruttare al meglio ogni stanza e, se possibile, risparmiare. La camera da letto matrimoniale, per esempio, essendo meno utilizzata durante il giorno, può richiedere l’illuminazione classica per interni con lampade, abat jour, led e altri elementi, al contrario invece degli ambienti più vissuti, come le stanze in cui si studia o si lavora, che devono poter godere anche della luce naturale e pertanto essere esposti al meglio ed essere dotati di finestre a norma. C’è infatti una legge che dichiara che, per ottenere il certificato di agibilità e abitabilità, ogni stanza di un immobile deve rispettare i parametri minimi di luce naturale e per farlo deve essere dotata di finestre di misure adeguate. La dimensione e la destinazione d’uso della stanza ma anche la zona, il clima e l’architettura del luogo in cui si trova l’immobile (centro storico di una città, periferia, ecc.) sono variabili che un interior designer deve tenere in considerazione quando studia il progetto.

3. L’interior designer ha competenze di domotica

La domotica è un plus di valore che mette l’informatica e la tecnologia a disposizione dell’abitazione e di chi la abita, a volte attraverso dispositivi o app, a volte in autonomia. È il caso della temperatura interna all’abitazione che si autoregola se in casa c’è qualcuno, del sistema di irrigazione che si adatta alle condizioni meteo o delle tende da sole che si alzano e si abbassano in base al sole. Altri elementi di domotica possono essere interruttori, telecomandi, termostati che per materiali e design possono dare un tocco di stile davvero importante alla casa.

4. L’interior designer ha competenze di risparmio energetico e sicurezza

Questo punto è un mix tra i due precedenti: tra le conoscenze e le competenze di un interior designer ci devono essere anche sistemi in grado sia di far risparmiare energia (e quindi consumi) sia di garantire sicurezza. Esistono dispositivi che attraverso dei sensori ricevono ed elaborano dei dati per poi trasformarli in azioni su luci, tapparelle, tende, cancelli, ma anche eventuali perdite di acqua, gas o eventuali intrusioni da parte di esterni. Tutto può essere alla portata del proprietario al fine di avere una casa bella e “intelligente”.

5. L’interior designer ha competenze di estetica, stile e design

Oltre a saper comprendere i gusti e le esigenze del cliente, un interior designer deve conoscere non solo le “mode” del momento, cioè quali materiali sono più ricercati e per quale motivo, ma anche differenti stili con cui arredare una casa: dal classico all’industriale, dal vintage al nordico, passando per minimal, country, contemporaneo, etnico, tropicale e altri ancora. Per fare questo, è fondamentale saper creare una “moodboard”, cioè la “tavola” (anche digitale) in cui vengono definite le linee guida del progetto e il mood con cui la casa verrà realizzata. Una moodboard solitamente contiene:
❖ palette colori;
❖ materiali;
❖ immagini evocative;
❖ idee di mobili o stili;
❖ parole suggestive;
❖ fotografie importanti.

Come diventare un interior designer qualificato

Come hai potuto leggere finora, è sicuramente tra le figure lavorative con più appeal e maggior richiesta nel settore del design, ma oggi non esiste un corso universitario specifico su quell’indirizzo preciso.

Se il tuo sogno è lavorare come interior designer, hai perlopiù due strade da percorrere:
almeno 5 anni di università: scegliendo di intraprendere questa, devi prima iscriverti alla facoltà triennale di architettura e poi completare il tuo percorso con un biennio di laurea magistrale in architettura di interni e allestimenti;
dai 6 ai 12 mesi di un master privato: è il caso del master di Interior Design di Click Academy, un corso di alta formazione incentrato sull’utilizzo del software Autodesk Revit© Architectural, programma che consente di progettare, strutturare e organizzare spazi esterni e interni nel miglior modo possibile usando elementi di modellazione e di disegno. È uno strumento fondamentale per chi ambisce a lavorare in questo settore e, al termine del master, puoi ottenere la certificazione Autodesk riconosciuta a livello internazionale che certifica ancora meglio le competenze acquisite in questo ambito.

Se vuoi saperne di più, compila e invia il form di richiesta informazioni che vedi qui sotto. Nel giro di poche ore ti contatteremo per darti tutte le risposte che cerchi e, soprattutto, per indicarti tutti i passi necessari per dare il via a una carriera straordinaria nel mondo dell’interior design!

Ricorda: ogni successo è frutto della conoscenza, dell’allenamento e dell’esperienza.

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