Data breach, attacchi ransomware, malware e spyware, smishing, vishing e quishing: una lista di parole poco comprensibili a molti, ma che spaventa ogni azienda, pubblica o privata. Sì, perché intrusioni, attacchi informatici e truffe sono ormai così diffusi da colpire ogni tipologia di azienda, dalle grandi multinazionali fino alle piccole imprese a conduzione familiare. Non solo. Con il passare del tempo, hacker e cybercriminali adottano tecniche sempre più sofisticate e subdole. Come difendersi dai cyber attacchi? È inevitabile dover pensare a una o più strategie per proteggere dati sensibili e sistemi aziendali, tra gli asset più preziosi di ogni impresa.
Per questo oggi ti parliamo di alcune strategie di cybersecurity, ovvero di come migliorare la sicurezza di reti e sistemi informatici in 3 step, per evitare intrusioni indesiderate da parte di malintenzionati.
Strategie di cybersecurity: 3 (+1) step per contrastare gli attacchi informatici
La prima cosa da sottolineare è che intrusioni e truffe di varia natura avvengono principalmente per carenza di informazione, o meglio, di formazione. Il primo passo per migliorare la sicurezza dei dati aziendali è quindi quello di formare il proprio personale interno. Difatti, nonostante l’azienda si preoccupi di adottare misure di cybersecurity, spesso accade che siano proprio le persone l’anello debole: parliamo di dipendenti che usano password poco sicure per i dispositivi aziendali; che cliccano su link contenuti in email sospette; o che, magari si connettono alla rete aziendale da remoto, usando reti wireless non protette o hotspot pubblici. Una formazione adeguata che spieghi a ogni dipendente – anche a chi non si occupa della sicurezza informatica – cosa fare per evitare errori è di certo la prima protezione da mettere in atto. E se facciamo questo saremo al sicuro? Non proprio. Andiamo a vedere gli step successivi.
Prevenire: classificare i dati e testare le vulnerabilità
Chi si occupa della sicurezza informatica in azienda deve impostare una buona strategia di prevenzione che prevede anche lo stabilire il grado di rischio a cui possono essere sottoposti i dati e la verifica delle vulnerabilità dei sistemi aziendali.
Capire quali dati possono essere rilasciati pubblicamente e quali, invece, non possono essere diffusi sembra banale, ma è il primo passo per gestire la sicurezza informatica in maniera efficiente. Altrettanto importante è capire quali sono i punti deboli e, quindi, attaccabili dall’esterno. Per questo è necessario compiere delle analisi di sicurezza o vulnerability assessment, che possano evidenziare eventuali errori di programmazione o di configurazione. Per testare al meglio i sistemi aziendali vale la pena di provare a forzarli, come se fossimo degli hacker: a questo servono, ad esempio, i cosiddetti test di penetrazione o pen test, che simulano in tutto un vero e proprio attacco informatico.
Gestire la sicurezza informatica: antivirus, firewall, sistemi di crittografia
Il secondo step è quello di evitare errori e perdite accidentali di dati, ma anche intrusioni non autorizzate. Abbiamo già anticipato quanto sia importante formare i dipendenti. Cos’altro bisogna fare? Ad esempio:
- Utilizzare firewall per rilevare accessi insoliti e bloccare eventuali comportamenti sospetti;
- Installare protezioni antivirus e anti-malware efficaci per rilevare e rimuovere virus, trojan, worm, ransomware e spyware;
- Scansionare a intervalli regolari e continui i sistemi, per individuare le minacce in tempo reale: verificare accessi insoliti, posizione delle informazioni, presenza di archivi di dati con estensioni sospette e così via;
- Implementare un sistema di crittografia dei dati e, al contempo, un controllo degli accessi tramite l’autenticazione a due o a più fattori (2FA o MFA);
- Usare VPN (Virtual Private Network) per proteggere la navigazione online da remoto;
- Applicare filtri antispam e anti-pishing per rilevare e bloccare email sospette, sms, link e qr-code malevoli. Le nuove frontiere del pishing includono infatti anche truffe via sms (smishing), con chiamate vocali (vishing) e tramite la falsificazione di qr-code (quishing).
Impostare una strategia di risk management
Il “rischio zero” purtroppo non esiste. Per questo è fondamentale stabilire in anticipo come affrontare un’eventuale violazione della sicurezza dei dati (data breach) o un guasto improvviso, per minimizzare i danni concreti e reputazionali. Le strategie da mettere in atto in queste situazioni sono principalmente due:
- Avere un piano di Disaster Recovery, ovvero un piano di ripristino di emergenza e dei backup di dati sempre aggiornati. Qualunque sia la causa del disastro (perdita di dati, furto, intrusione, calamità naturale, guasto tecnico), bisogna agire tempestivamente per ripristinare il sistema, svolgere eventuali valutazioni di vulnerabilità, applicare patch di sicurezza e tranquillizzare i clienti.
- Implementare un piano di Business Continuity, ovvero anticipare ogni possibile scenario di crisi per poi capire come poter proseguire le attività lavorative in modo alternativo, in attesa del ripristino di emergenza. In poche parole, chi fa cosa durante le prime ore di crisi, così da non trovarsi a dover sospendere del tutto le attività.
I passi che ti abbiamo presentato sono tutti imprescindibili per chi vuole proteggersi da minacce e attacchi informatici. Qui sul nostro blog, ti abbiamo anche consigliato alcuni software utili per la cybersecurity. Quello che però ci preme sottolineare è che devi affidarti a figure professionali specializzate nella sicurezza informatica: parliamo di IT Security Manager e di Cybersecurity Specialist o Ethical Hacker: sì, hai capito bene, hacker (buoni) al servizio dell’azienda. Sono proprio questi ultimi ad avere le competenze per simulare un attacco informatico in grande stile, per individuare le falle e migliorare la sicurezza informatica.
Ma come si diventa Cybersecurity Specialist? Tanta, tanta, tanta pratica di certo. Magari nella tua azienda hai un reparto IT, ma nessuno possiede competenze avanzate sulla sicurezza informatica. Del resto, si tratta di un settore che cambia rapidamente: continuare a formarsi è indispensabile! Noi abbiamo una soluzione: un Master di soli 6 mesi, da seguire online, in orari compatibili con il lavoro in azienda. Un’ottima soluzione per chi vuole avere dipendenti aggiornati, ma anche per liberi professionisti che vogliano migliorare le loro competenze e aumentare il numero di clienti; o per chi sta iniziando una carriera nel settore IT e vorrebbe specializzarsi nella cybersecurity avanzata. Vediamo meglio di cosa si tratta!
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Imparare a pensare e agire come un hacker significa apprendere le tecniche di attacco (ethical hacking) per essere in grado di difendersi: questo approccio è fondamentale per individuare falle nel sistema di sicurezza aziendale; trovare informazioni utili per condurre un attacco informatico (footprinting); testare l’efficacia di un sistema di sicurezza aziendale (penetration test). Proprio tutto quello che insegniamo durante il nostro Master!
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